04.10.2013
Intervista E Riflessioni

Ordine Psicologi San Marino - Intervista E Riflessioni
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Intervista E Riflessioni

Ho avuto l´onore e il piacere di essere chiamata a condurre il 4 ottobre a Napoli, in occasione del Congresso Nazionale "Le forme della violenza" organizzato dalla SIPP (Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica), un´intervista esclusiva al Dott. Otto Kernberg, per il portale italiano di Psichiatria Pol.it.
Oltre all´emozione e alla profonda responsabilità nell´essere stata in tale occasione l´unica accreditata a svolgere tale intervista, col Dott. Francesco Bollorino, desidero condividere con voi colleghi e con gli interessanti una semplice riflessione scaturita in tale occasione di crescita e confronto. La prima cosa che mi ha colpito è stata la profonda umiltà di un uomo che è considerato tra gli psicoanalisti numero uno al mondo. Questo credo sia il primo insegnamento che il Dott. Kernberg fa ad ognuno di noi.
Ho condiviso con lui riflessioni di vario tipo, di natura teorica, formativa, pratica e sociologica. Ciò che non è mai mancato è stata la sua attenzione a ricordare ciò che spesso dimentichiamo: nel nostro lavoro con la sofferenza il primo strumento di cui ci avvaliamo siamo noi.
Il nostro lavoro, molto particolare per sua natura, ha la peculiarità accanto alla formazione di prevedere un´unica imprescindibile caratteristica: la personalità del terapeuta. Troppo spesso, assorbiti da mille fattori riguardanti l´istituzione, perdiamo di vista questa basilare verità, che riassumerei così: "io sono con te e tutto me stesso sarà impegnato ad aiutarti".
Nessuno di noi quindi, quando sceglie questa professione, dovrebbe mai dimenticarsi una cosa: la persona che ci chiede aiuto, ha il diritto di sapere se fidarsi o meno, perchè non un macchinario, ma la nostra persona, è la proposta migliore che possiamo fare in risposta alla sua richiesta. Così desidero incoraggiare tutti i colleghi, da quelli più giovani a quelli che già da anni fanno questo mestiere: non smettete di appassionarvi, non smettete di ricordarvi di voi e di cosa vi ha mossi a fare questo mestiere, non abbiate paura a dire chi siete.
Barricarvi dietro al fatto che lavorate in uno studio dove è esposta la vostra targhetta, significa non aver risolto aspetti problematici propri. Significa anche difendersi da paure sciocche che la società o l´istituzione stessa (spesso pure la stessa scuola di formazione frequentata) veicola. Abbiamo una formazione, un iter che ci ha portato a lavorare con noi e ad offrire noi stessi come aiuto all´altro. Non sminuitevi mai, credete in ciò che avete scelto, formatevi, siate onesti e date a chi chiede la vostra prestazione tutto ciò di cui ha bisogno durante il percorso assieme: garanzia e fiducia che dovete al cliente e, ancor prima, a voi stessi.
Chiunque di voi può trovare in internet bibliografia inerente ai lavori del Dott. Kernberg, tra cui segnalo lo splendido contributo sui pazienti Borderline e sul concetto di Organizzazione di Personalità, sulla psicoterapia dei disturbi gravi di personalità e un interessante lavoro, famosissimo in tutto il mondo intitolato

Kernberg O. (1996). Trenta metodi per distruggere la creatività
degli allievi degli istituti di psicoanalisi. Tr. it. http://www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/kernberg-1.htm

comparso per la prima volta su International Journal of Psychoanalysis.

Desidero ringraziare per avermi sostenuto in questa avventura le colleghe del direttivo Dott.ssa Rosita Guidi e Dott.ssa Laura Muratori, le amiche e colleghe Dott.ssa Alessia Zoppi, Dott.ssa Laura Piccinini, Dott.ssa Arianna Piermarini.
Per la stima e la fiducia accordatami Dott. Francesco Bollorino.
 
Dott.ssa Laura Corbelli
Psicologa Psicoterapeuta